lunedì 25 novembre 2013



 
 
"SENZA LE DONNE I MOTORI NON PARTONO NEANCHE"... Era una fredda sera d'inverno ed io seduto su quella panchina giurai a me stesso che non avrei più passato una notte al gelo! L'indomani con il mio amico ci recammo nel solito bar e vidi la più bella donna che avessi mai visto in tutta la mia vita, indossava un vestito rosso e viola ... Laura. Dopo aver scambiato poche parole, lei si girò e mentre si allontanava nella nebbia in cui era avvolto il locale, io continuavo a ripetere "voltati, voltati"... la forza del pensiero ... e lei si voltò.
La mia passione era correre con le auto ma quella fu l'ultima volta che corsi, l'avevo promesso a Laura ... Avevo vinto la gara più difficile di tutte: la battaglia contro la paura! Fu allora che decisi di costruire una macchina unica, che non rallentasse in curva ... e il sogno divenne più grande, i sogni spesso sono contagiosi ... VINCEROOOOO!!!
Arrivarono le prime incomprensioni - se non sei felice mi dispiace, non ci posso fare niente - e l'incontro con una maestra ... in fabbrica iniziai a tossire - voi concentratevi sul motore - mi sentii male e pensai che sarei morto ... mi recai da lei, volevo vederla. Laura sapeva ... le bastò un'ora per tenermi legato a lei per sempre ... DINO. Puoi anche vincere tutte le gare del mondo ma, quando tieni in braccio tuo figlio ti rendi conto che è la cosa più preziosa!
Poi si presentò a me un giornalista, mi convinse a confidargli i miei segreti ... collaboratore di giorno, partigiano di notte, avevo compromesso la mia moralità per la responsabilità di 60 famiglie da mantenere ... una sensazione strana, una vocina mi diceva di non fidarmi!
Giunsero i nazisti e con loro la distruzione, ma anche la gioia per una nuova vita.
- Stavolta ci hanno fatto male, però siamo ancora vivi ... rimettiamo in piedi la fabbrica, questo è il nuovo modello, FERRARI 125. Un'altro tentativo fallito, ci vuole più tempo ... il prototipo deve essere pronto per domani mattina ... dobbiamo farcela!
Intanto Dino accusava i primi disturbi di una malattia che presto lasciò un immemso vuoto dentro di me. - Dino non è niente, sei soltanto inciampato ... non aiutatelo, alzati in piedi, ce la puoi fare benissimo da solo - La diagnosi, ora ci vuola la cura.
- Io non mi arrendo, stavolta devo vincere, forse non ho fatto abbastanza - ... Un sorriso, una corsa ... NON CI RIESCO!
Con il passare del tempo, il dolore e la sofferenza per la perdita di mio figlio e delle persone a me care, mi annientarono ... Raccolsi tutto il mio coraggio e mentre ammiravo l'immensità del mare mi rivolsi a colui che rappresentava la nuova vita - noi siamo come quel motoscafo, bello, elegante ma quella nave è più potente! Se vogliamo continuare ad esistere dobbiamo assomigliare di più a quella nave ... il nostro modo di fabbricare macchine è superato e se non cambiamo mentalità saremo destinati a morire. Ci aspettano tempi difficili, ... ma il mio scopo è far diventare la Ferrari sempre più forte e insieme riusciremo a farlo!
Assunsi giovani che trasformai in grandi piloti e per i 10 anni a seguire raggiunsi la fama.
Vendetti la società alla FIAT ma mantenni la mia autonomia sul reparto sportivo. Su quella stessa panchina dove tutto ebbe inizio, ora mangiavo un panino con mio figlio, pronto per una nuova sfida.
"NON ESISTE TRIONFO O GLORIA AL MONDO CHE VALE UN'UNGHIA DI UN UOMO".
Questa è la storia di un uomo che ha saputo trasformare il suo sogno in realtà ... attraverso il pensiero e l'atteggiamento positivo, credendo fortemente a ciò che voleva, talvolta passando per il dolore e la sofferenza ... quella realtà che oggi è leggenda ... la FERRARI ... la mitica ROSSA!!!!

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