Continuiamo il nostro viaggio alla
scoperta e alla comprensione delle altre tre tecniche di manipolazione mentale.
La quarta tecnica, quella del differire, consiste nell'applicare
delle misure restrittive, semplicemente ritenute dolorose e necessarie, e farle
accettare come un sacrificio futuro. Del resto la mentalità corrente, che
accomuna la quasi totalità delle persone, è la tendenza a sperare che
"domani le cose miglioreranno" e che il sacrificio paventato potrebbe
essere evitato. Pensate ad esempio all’inflazione, al debito pubblico, allo
spread. Quanti di questi problemi ci riguardano realmente? Come cita l'Art. 3
della Costituzione: "È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di
ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona
umana...", lo Stato dovrebbe assumersi le proprie responsabilità per la
cattiva gestione dei conti e non evitarle deliberatamente, creando e modificando
costantemente tasse e Iva a discapito dei cittadini, nel tentativo di
migliorare la situazione. Quindi, se è vero che siamo cittadini, ed è giusto
partecipare anche alla vita economica in modo completo, è pur vero, che prima
di ogni cosa siamo esseri umani, ed è altrettanto giusto esercitare il nostro diritto
alla libertà d'informazione per difendere la propria vita nella sua totalità.
La quinta tecnica, rivolgersi alla gente come a dei bambini,
viene largamente usata negli appelli rivolti al grande pubblico ed è una
tecnica psicologica che possiamo riconoscere negli spot pubblicitari. E’
rappresentata dal fatto che la maggior parte della pubblicità usa discorsi,
argomenti, personaggi e un’intonazione infantile, considerando lo spettatore come
un bambino in età scolare e dunque facilmente suggestionabile. Proprio a causa
della suggestionabilità quest'ultimo, con molta probabilità, tenderà a dare una
risposta o ad avere una reazione priva di senso critico. Ne è un esempio
calzante la pubblicità natalizia della Bauli. Essa punta sul fattore emozionale
che, rievocando la tradizione italiana del Natale in cui tutta la famiglia è
riunita e regna l'amore e la gioia, provoca un corto circuito della parte
razionale dell'individuo. L'uso del tono emotivo infatti permette di aprire la
porta dell'inconscio per installare “memi”, cioè idee, desideri, compulsioni e
perfino indurre comportamenti, attraverso quelli che vengono in gergo definiti
“messaggi subliminali” e che costituiscono la base delle azioni di marketing di
ogni azienda. A questo punto basterebbe un semplice "perché" per
indurre una riflessione e un senso critico ma, in questa società dei “non
perché”, e la nostra lo è per eccellenza, non "possiamo" permettercelo
e dunque i "perché" vanno banditi. Questo è il principio su cui
agisce la sesta tecnica, usare l'aspetto
emozionale molto più della riflessione.
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