domenica 10 aprile 2016

Le prime 3 strategie di manipolazione


Con questo articolo approfondiamo le prime tre tecniche del prontuario eleborato e sintetizzato da Noam Chomsky che vengono applicate quotidianamente dai nostri governanti e da tutti i mezzi di informazione e comunicazione di regime su scala mondiale,  per dominarci, condizionarci e farci accettare, in nome di un presunto “nobile fine”, le decisioni e le leggi più aberranti e vessatorie.


La prima strategia ed anche la più comune, la distrazione, vie- ne messa in atto con una serie di tecniche o “armi di distrazio- ne di massa”, considerati veri e propri strumenti mediatici, utilizzati per distogliere la nostra attenzione da tutto ciò che di realmente importante accade intorno a noi. Da sempre i governi hanno cercato di tenere occupata la men- te pensante dei cittadini con idiozie varie, dalla televi- sione allo sport, al sesso, alla religione, manipolando secondo necessità, un gruppo limitato di persone, una nazione o l'intera popolazione mondiale. Ecco un tipico esempio di tecnica, all’apparenza banale, che viene usata inconsciamente già dai nostri genitori fin da quando siamo piccoli: la promessa di portare il bambino al circo per poi dirgli, all’ultimo momento, che quel giorno c’è un fantomatico sciopero dei clown e fargli dimenticare la grande delusione spostando la sua attenzione sull'acquisto di un bel gelato. In questo caso la vittima è solo un bambino innocente… ma cosa succede quando la vittima è un'intera popolazione? La mossa più semplice e dal minor costo, è l’invito di un personaggio noto per parlare del suo ultimo libro o un di un cantante famoso ormai sulla via del tramonto, per un concerto nella piazza principale, se il problema o lo scandalo sta per scoppiare o quando è già scoppiato e si ha bisogno di insabbiarlo. Un plausibile  esempio: un quartiere dove le strade sono piene di buche ed è aumentato il numero degli incidenti, oppure un’intera città assediata dal traffico o dalla microcriminalità. In questo caso, dopo l'evento, la gente tornerà a casa felice dimenticando quanto di grave stà accadendo. Anche i fatti di cronaca nera sono sempre attuali e di moda. Qualsiasi omicidio può essere un buon pretesto per distrarre la popolazione a patto che si tratti di omicidi passionali. Ricordiamo il clamoroso delitto di Cogne che è stato portato avanti per mesi con interviste, dibattiti e inverosimili colpi di scena.

La seconda strategia, creare problemi e offrire soluzioni, è basata sulla “creazione a tavolino” di paure ingiustificate e si utilizza quando si vogliono far accettare misure o leggi, inducendo inconsciamente la popolazione ad essere il mandante di tali richieste. Ricordiamo il mito dell'aviaria che nacque quando un contadino cinese morì di influenza in un pollaio. Un giornalista spaventato, scrisse un pezzo allarmistico sul Corriere di Shangai e la notizia si diffuse rapidamente con effetti globali. In Italia la sua diffusione è stata molto aiutata dall'allarmismo infondato dei Tg che sono riusciti a far credere alla nazione che il mondo potesse essere decimato da un raffreddore per polli tanto che, per avvalorare ulteriormente questa tesi, un celebre giornalista si presentò in onda con delle macchie rosse sul viso disegnate con un pennarello, sostenendo che fossero un sintomo dell'aviaria. In questi casi basta cavalcare l’onda mettendo in giro qualche voce falsa per alimentare il panico: il tutto a vantaggio delle lobby dei medici e delle case farmaceutiche con l’obiettivo di vendere farmaci che altrimenti sarebbero rimasti inutilizzabili. La paura porta la gente a rinchiudersi in casa, ad essere diffidente, a spiare, ad essere vulnerabili e a credere a tutte le “informazioni tendenziose” che la tv propina quotidianamente, con l’errata convinzione che almeno essa sappia darci i giusti consigli.

Il principio su cui si basa la terza strategia, la gradualità, come dice la parola stessa, è un fenomeno che si svolge in modo graduale per un certo periodo di tempo. A partire dagli anni ’80, è iniziata la progressiva azione di impoverimento di massa, fatta di privatizzazioni, flessibilità, precarietà, disoccupazione, che ha potuto dilagare pian piano fino ad essere oggi, in un contesto malato, una situazione ritenuta normale. Hanno fatto in modo che il valore della nostra rimpianta “lira” si abbassasse a tal punto da poter giustificare l’introduzione di una moneta unificata, con l’illusione che una valuta forte avrebbe garantito maggiore stabilità al Paese. Di fatto gli stipendi sono rimasti gli stessi e il costo della vita è raddoppiato. Il popolo ha cominciato a risvegliarsi dallo stato di trance, abilmente indotto da tale illusione, cominciando a manifestare i primi dissapori che avrebbero portato all’attuale stato di crisi. Dunque, il trucco sta nell’allargare a poco a poco la minoranza povera fino a farla diventare la larga maggioranza della popolazione, e per fare accettare le attuali condizioni socio-economiche, è stato necessario applicare tutti quei cambiamenti “scomodi” in modo graduale, oserei dire con il contagocce, al fine di evitare una rivoluzione.

Nessun commento:

Posta un commento